Riproponiamo la storica lettera dell’Amministrazione Marcevaggi per i 50 anni di attività (1984):

Cari amici,

“si compiono oggi 25 anni di vita della nostra Società…”, così iniziava il volumetto a firma
del fondatore della Marcevaggi Soc. Acc. Sempl. – Mario Remondini, fatto stampare il 10
Febbraio 1959 in occasione appunto del 25° anniversario della fondazione della Società.

Oggi si compie il 50° ed ancora una volta “senza indulgere a sentimentalismi ed a compiaci-
menti fuor di luogo, sentiamo di non poter lasciare trascorrere questa data, senza arrestare sia
pure per un momento il ritmo del lavoro, per soffermarci tutti insieme, quelli dei primi tempi
e quelli anche dell’ultima ora, in una breve sintesi delle vicende vissute insieme e del cammino
percorso”.

Innanzitutto abbiamo pensato di fare cosa gradita ai tantissimi che non hanno festeggiato il
primo 25°, ricordando questo mezzo secolo di attività attraverso la ristampa di quella pubbli-
cazione che ha ormai per noi un valore quasi storico, ma soprattutto umano per la carica che
portava con sè, e sapeva infondere negli altri, chi allora la redigeva, Mario Remondini appun-
to, un esempio di vero imprenditore che ha saputo conciliare la natura esclusivamente econo-
mica dell’attività aziendale con i sentimenti che sono in tutti coloro che ad essa partecipano.

Rileggendola si conferma per noi un documento prezioso, attuale nel contenuto e, pensiamo
di poter dire utile per tutti coloro che collaborano nella Società, per tentare di continuare su
quella strada e per affrontare quindi i momenti dello sviluppo ma anche delle difficoltà con lo
stesso spirito, con la stessa fiducia, con lo stesso equilibrio, nella consapevolezza che queste
condizioni restano il fondamento di una sana conduzione aziendale che, anche con il mutare
dei tempi, così non può che permanere garanzia di consolidamento.

E il nostro pensiero non può oggi non ricordare per primo lui, Mario Remondini, scomparso il
4 Dicembre 1982.

Lo ritroviamo appunto in questo volumetto, con l’immutato spirito che ha saputo mantenere
in tutti gli anni della sua vita operosa, ed è lui che ancora una volta ci dà il sostegno per proce-
dere nella stessa direzione quando, ricordando appunto i primi 25 anni di attività, ci rievoca i
momenti più o meno difficili che la Società ha attraversato, ma che ha sempre saputo
superare.

Oggi possiamo dire che nel corso di questi altri 25 anni la Società, pur non avendo dovuto
subire gli effetti devastanti di un conflitto mondiale com’è avvenuto nel 1942, ha dovuto co-
munque attraversare momenti, come quello appena superato, certo non facili, essendosi
trovata a dover affrontare una fase di trasformazione per ragioni di diverso tipo sulle quali
vorremmo un momento soffermarci in questa circostanza.

Infatti, la nostra Società ha sfruttato gli anni del grande sviluppo, quelli cioè che vanno dal
60 al 70 e fino all’80, anni sui quali per brevità non ci soffermiamo troppo ricordando le
iniziative mano a mano realizzate, perchè è sufficiente scorrere per un attimo le due mono-
grafie (che allo scopo sono state stampate la prima appunto agli inizi del 1970, l’ultima
ancora con il cominciare del decennio in corso), iniziative che evidenziano in tutta la loro viva
realtà un’attività che in questi cinque lustri ha più che sestuplicato il proprio patrimonio
espresso in impianti, automezzi, attrezzature, officine e sedi estere, attività queste ultime che,
proprio a metà degli anni 70, hanno costituito un trampolino di lancio per meglio far fronte
alle esigenze della clientela internazionale che richiedeva sempre maggiori servizi.

Questo è stato un passo che si è dimostrato quanto mai efficace e proficuo in contrapposizio-
ne alla realtà nazionale che ha subito una crisi inaspettata nelle sue proporzioni e che, com’è
sotto gli occhi di tutti, tuttora non risparmia quasi nessun settore di attività, toccando appun-
to l’economia nazionale intera.
Ma questi sviluppi sono sempre stati proporzionati alla capacità ed alla dimensione della
azienda, e riteniamo anzi di poter dire misurati secondo il nostro passo che è quello dell’im-
prenditore che affronta giornalmente il rischio ma nella dimensione sopportabile per qualun-
que evenienza o mutazione dovesse improvvisamente presentarsi.

Ecco perchè anche noi ci troviamo oggi a dover affrontare un pur modesto ridimensionamen-
to delle attività nazionali (e ciò malgrado il costante incremento del fatturato dovuto solo a
fattori inflattivi), vuoi per le ragioni appena esposte, vuoi appunto per una graduale trasfor-
mazione delle attività e della produzione da parte della clientela che tuttora principalmente
riguarda il settore petrolchimico anche se, come già detto più sopra, dobbiamo ancora aspet-
tarci un ulteriore sviluppo nello stesso campo dei servizi internazionali, e non soltanto nello
ambito europeo, ma soprattutto extra europeo, se è vero com’è vero, che nel nostro ramo
abbiamo sempre ricercato di affinarci in quello più specialistico, con sofisticate attrezzature
appositamente studiate di volta in volta, in parallelo con i produttori nazionali ed esteri,
anch’essi appunto alla ricerca di uno sfogo nella penetrazione del mercato d’oltreoceano.
E ci confortano in questo senso gli ultimi servizi da noi svolti in Sud Africa (Durban) ed in
corso di esecuzione in Algeria (Skikda) ed in Egitto (Alessandria), che ci spingono appunto a
maggiormente prepararci con una graduale trasformazione della nostra attività così da assor-
bire tutti i volumi disponibili ed aumentarli.
Pur non essendo ancora paragonabili a quelli nazionali, le potenzialità di tali mercati interna-
zionali consentono di prepararci, con le attrezzature più adeguate ed in quantità ben superio-
ri anche per il prevedibile aumentare delle percorrenze, ad affrontare il previsto sviluppo
extra europeo.

Infatti, al mercato europeo stiamo ormai facendo fronte da tempo con un andamento
costantemente incrementativo, e ciò soprattutto grazie al rapporto di partecipazione interve-
nuto con la 5.t.a.r. Trasporti internazionali S.p.A., Società operante nello stesso nostro setto-
re (ma esclusivamente nel campo internazionale) e di cui in questi mesi si compie il decimo
anniversario di collaborazione, pur essendo stata anch’essa originariamente costituita nello
ormai lontano 6 Agosto 1955.

Ed ancora, per queste ed altre ragioni, ma anche per quanto concerne l’attività nazionale che,
peraltro, con il recente assetto che è stato realizzato tra polo pubblico e privato con la riparti-
zione della chimica primaria e secondaria sta dando significativi segni di ripresa, non escludia,,
mo, se sarà il caso, che la Società debba ulteriormente diversificare ed integrare il proprio
oggetto sociale.
Non vogliamo fare oggi premature anticipazioni anche se siamo mentalmente preparati a
questo cambiamento, così come non escludiamo nuove idee e proposte in termini di parteci-
pazione ad una più diversificata base azionaria, anche al fine di rafforzare ulteriormente il
capitale di dotazione della Società, che è certo utile, anzi indispensabile, se si intendono
affrontare in equilibrio di forze le realizzazioni dei programmi che si prospettano, così da non
pregiudicare mai la puntuale attuazione.

Ed ora, pur ripetendoci, ma con espressioni assai più povere vogliamo anche in questa
circostanza brevemente rinnovare il nostro ricordo agli anziani che ci hanno lasciato, interrom-
pendo quel filo che ci riconduceva alle origini della costituzione della Società e che ultimo,
proprio con il fondatore Mario Remondini, si sono portati via una somma di ricordi e di valori
che pur cercando di afferrarli con il pensiero e l’immaginazione non sono più una testimo-
nianza viva e presente; d’altra parte tutto questo è nel naturale evolversi della vita che cambia
e si rinnova continuamente con tutte le contraddizioni insite, ma in un inconscio continuo e
naturale stimolo che vede quindi oggi partecipi le nuove generazioni, attive nei compiti che
tocca loro svolgere, nelle responsabilità quotidiane da affrontare.

E quindi ricordiamo dai tempi più lontani Enrico Fossa, elemento cardine fin dai primi
momenti di vita della Società, che ci ha lasciato nel 1965; Giovanni Migliardi, valido dirigente
assunto all’epoca della fondazione della Società come fattorino ed affermatosi per la sua
tenace operosità, che ci ha lasciato nel 1977 a pochi mesi dalla pensione dopo 40 anni esatti
di anzianità; il fedelissimo Lorenzo Giovannini, che gli è stato al fianco per 33 anni, pure lui
prematuramente scomparso alla fine del 1979.
E così gli autisti che negli ultimi otto anni da questa data ci hanno lasciato dopo anni di
incessante lavoro, nell’espletamento del loro dovere, anch’essi uomini buoni, volenterosi ed
affezionati:
dopo 25 anni Giovanni Prete (nel 1977);
dopo 24 anni Rinaldo Schenone (nel 1975);
dopo 22 anni Giovanni Malevolti (nel 1975);
dopo 17 anni Attilio Repetto (nel 1977);
dopo 15 anni Eleman Galletti (nel 1976);
dopo 9 anni Gino Trovò (nel 1977).

Ed ora un grazie ai nostri collaboratori e dipendenti tutti ai quali vogliamo rinnovare la nostra
gratitudine e soddisfazione, pur nelle umane e reciproche debolezze superabili solo con la
stima e la comprensione, valori facili a ricambiarsi nei momenti felici, molto meno nelle avver-
sità; un grazie che intendiamo manifestare consegnando a ciascuno questo ricordo che, come
allora, anche oggi “debba pure essere di natura economica se è vero com’è vero che anche la
nostra è un’azienda avente finalità sostanzialmente economiche”; perciò abbiamo pensato di
offrire in questa occasione a tutti i dipendenti Azioni della Società rinsaldando ancor più il
rapporto di collaborazione e partecipazione …ma non vogliamo aggiungere altro per lasciare
intatta la profondità dei sentimenti espressi nel citato volumetto che invitiamo dunque tutti a
leggere attentamente per assaporarne la lucida esposizione, il profondo spirito partecipativo e
malgrado il tempo trascorso, la straordinaria attualità.

Ma prima di chiudere non possiamo dimenticare il nostro saluto affettuoso e fraterno agli
inseparabili Dr. Luigi Cambiaso e Sig.na Giuseppina Poggi (detta “Beppa”) che dopo 33 e 36
anni di lavoro si sono meritati la pensione e che non mancano di tenere comunque un
contatto, l’unico che pur dall’esterno può ravvivarci la testimonianza del passato e delle sue
origini, ormai appunto cancellate dal ricambio generazionale.

In questa circostanza vorremmo ricordare anche la Sig.na Emma Negrini ed il Sig. Mario
Maxera che, pur non facendo capo alla Marcevaggi negli ultimi anni, hanno raggiunto il
pensionamento dopo 25 e 12 anni di lavoro. E con loro anche Carmelina Costa, Bice Conte,
Giuseppe Maiale, Aldo Rossi, il cui pensionamento è avvenuto più lontano nel tempo, insieme
ai tanti altri che sono pur sempre vivi nel ricordo. E cosi gli autisti ed operai che desideriamo
citare per ordine di anzianità:

dopo 31 anni Luigi Pelissa (nel 1981);
dopo 29 anni Armando Fossa (nel 1976);
dopo 28 anni Augusto Migliazzi (ne 1980);
dopo 28 anni Aldo Platoni (nel 1982);
dopo 28 anni Gerolamo Pellerano (nel 1982);
dopo 26 anni Wilder Vendemiati (nel 1983);
dopo 25 anni Ermenegildo Gava (nel 1982);
dopo 23 anni Antonio Trevisan (nel 1979);
dopo 21 anni Stefano Gambino (nel 1982);
dopo 21 anni Giuseppe Sensi (nel 1982);
dopo 20 anni Domenico Damilano (nel 1976);
dopo 17 anni Aldo Rebuffo (nel 1983);
dopo 17 anni Giacomo Amabene (nel 1983);
dopo 17 anni Werter Vendemiati (nel 1980);
dopo 16 anni Vincenzo Volponi (nel 1979);
dopo 16 anni Gennaro Piccolo (nel 1977);
dopo 13 anni Attilio Ferrari (nel 1978).

Infine, ma non per questo per ultimo, un ringraziamento sentito alla nostra affezionata
clientela, elemento cardine della nostra costruttiva vita aziendale, e cosi pure ai nostri fornito,
ri, agli Istituti di Credito ed a quanti altri avessimo involontariamente dimenticato con i quali
oggi orgogliosamente festeggiamo il nostro primo mezzo secolo di vita “nell’auspicio sicuro
per migliori fortune nei prossimi 50 anni che da oggi prendono inizio…”.

Il Consiglio d’Amministrazione
della MARCEVAGG1 S.p.A.